La polizia norvegese ha vietato oggi, per motivi di sicurezza, una manifestazione prevista per venerdì in cui sarebbero state bruciate copie del Corano, ore dopo che il governo turco aveva formalmente protestato contro l’evento.
Il portavoce della polizia, Martin Strand, ha spiegato che le autorità norvegesi non possono garantire la sicurezza della manifestazione e ha quindi confermato il divieto all’organizzazione che l’ha indetta, il Sian, che si batte contro l'”islamizzazione” della Norvegia, secondo quanto riportato dalla televisione pubblica NRK.
Il governo turco aveva convocato oggi l’ambasciatore norvegese ad Ankara per la protesta, proprio per criticare le autorità norvegesi per non aver preso misure per evitare una “provocazione”.
“Si tratta chiaramente di un crimine d’odio”, hanno affermato fonti ufficiali, citate dall’agenzia di stampa ufficiale turca Anatolia.
Da parte sua, il governo norvegese ha spiegato a NRK che l’ambasciatore ha comunicato ai suoi interlocutori turchi che il sit-in di venerdì non aveva alcun sostegno istituzionale, ma allo stesso tempo ha sostenuto che la libertà di espressione è sancita dalla Costituzione.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha anche accusato il governo svedese di aver “permesso” il rogo del libro sacro dell’Islam, che nel caso svedese ha portato la Turchia a porre il veto sulla sua prevista adesione alla NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, un blocco di difesa occidentale), in sospeso dal maggio 2022.
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