Diramati i conti del primo semestre 2022 rispetto ai primi sei mesi del 2021: +23,2 miliardi gli incassi del fisco.
La ripresa dell’economia ma anche la crescita dei prezzi spingono gli incassi del fisco. Nel primo semestre dell’anno – ha calcolato Bankitalia – le entrate tributarie sono state pari a 218,1 miliardi, in aumento dell’11,9 per cento (23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di dati aggregati che tengono conto del solo andamento di cassa dal quali è difficile identificare le singole componenti della crescita del gettito. A giugno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 36 miliardi, in aumento del 10,4% (3,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2021.
L’aumento del debito delle amministrazioni pubbliche
Nel mese di giugno il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 11,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.766,4 miliardi. L’aumento è dovuto all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (4,9 miliardi, a 86,2), al fabbisogno (4,2 miliardi) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,2 miliardi). Lo comunica la Banca d’Italia. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 12,5 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,3 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. Inoltre, fa sapere l’istituto di via Nazionale, alla fine di giugno sia la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia sia la vita media residua del debito sono rimaste stabili, rispettivamente al 25,8 per cento e a 7,7 anni.